Nata nel 1986, Gaia Peron si è sempre distinta nello sport grazie al suo talento. Fino all’età di 23 anni si è dedicata al nuoto ottenendo ottimi risultati anche in campo assoluto in uno sport definito di nicchia.
Un brutto infortunio al legamento e alla spalla mettono però poi in serio pericolo la sua attività di sportiva: potrà infatti nuotare dopo 6 mesi di fisioterapia, ma non con gli stessi ritmi di prima, ossia non più 8/9 volte a settimana, ma 4/5 volte al massimo. A quell’età è impensabile continuare a fare nuoto ad alto livello, così inizia a correre e a pedalare ed in un solo anno diventa vice-campionessa italiana di Triathlon. Questo risultato la porta alla nazionale maggiore e le si aprono le porte del professionismo, entrando a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro (Polizia di Stato). I suoi risultati continuano a crescere e con loro la voglia di tentare una qualifica olimpica, ma il CT della squadra olimpica italiana prende una severa decisione: puntare su altre tre atlete. Viene contattata dal CT della nazionale turca: lascia il lavoro in Polizia e la propria bandiera e tenta di qualificarsi per le Olimpiadi di Rio per la nazionale turca. Gaia Peron decide di inseguire il suo sogno e per 2 anni gira il mondo in cerca di quei “punti” che le permettono di ottenere la slot olimpica che alla fine, purtroppo non arriva. In questo nuovo quadriennio la voglia di faticare è ancora molta, ma si dedicherà alle “Lunghe distanze”, con un solo obiettivo: essere tra le grandi anche nel mondo dell’Ironman.